"La Via del Qigong"
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"Ba Duanjin" (gli "Otto Broccati")
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Gli
otto broccati o Ba duan jin: studio di un'antica
pratica di Qigong ancora molto diffusa in Cina.
Maria
Luisa Vocca Laureata in Lingua e Letteratura Cinese, Insegnante e terapista di Qigong, Roma. Allinterno delle innumerevoli tecniche di Qigong studiate e praticate in Cina, gli Otto Broccatisono tra quelle più comunemente insegnate anche in occidente. Nelle pagine seguenti vengono prese in esame le loro origini storiche, filosofiche e terapeutiche per comprenderli e poterli praticare più correttamente. Gli Otto Broccati sono una tecnica di Qigong statico dinamico molto diffusa tra il popolo cinese. E molto antica, ha una storia lunga almeno mille anni, è stata molto studiata e perfezionata nel corso della storia, perché potesse rappresentare una terapia completa. E adatta per stirare i meridiani e sbloccare tutti i percorsi dellenergia (qi) allinterno dellorganismo umano. Equilibra lenergia in tutti gli organi interni ed elimina ogni tipo di tensione nervosa o emotiva. Può essere praticata in modi differenti, a seconda dello scopo che ci si prefigge, marziale o terapeutico, o a seconda del tipo di praticante (bambino, anziano, sano o malato). Gli esercizi che la compongono possono essere fatti uno per volta o tutti insieme, uno di seguito allaltro separatamente, o uniti in ununica sequenza. Qui li analizziamo singolarmente per poterli meglio comprendere dal punto di vista terapeutico e funzionale. Among the
innumerable Qigong techniques studied and practiced in China, the Eight
Brocades are one of the most commonly taught in the West.
In the following pages we examine their historical, philosophical and
therapeutic origins, in order to understand and be able to practice them
more correctly. The Eight
Brocades are a static dynamic Qigong technique widely diffused
among the Chinese people. The technique is extremely ancient, with
at least a thousand year history. It has been highly studied and perfected
throughout the course of its history, to the point where it could represent
a complete therapy. It is ideal for stretching the meridians and
unblocking the energy channels (qi) in the human organism. It balances
the energy in all of the internal organs and eliminates every type of
nervous or emotional tension. It can be practiced in different ways,
according to the predetermined scope, martial or therapeutic, or according
to the person practicing it (young, old, healthy or sick). The exercises
of which it is composed can be practiced individually or all together,
one after the other separately or in a continuous sequence. Here
we analyse them individually to understand them better from a therapeutic
and functional point of view. Origine
della tecnica de Gli Otto Broccati[1]: Generalmente,
si pensa che lorigine di questa serie di esercizi sia databile almeno
nellepoca della dinastia dei Song Meridionali (1127 1279),
visto che se ne ritrova una registrazione in vari testi risalenti a quellepoca[2],
tra cui alcuni inclusi nel Canone Taoista. E noto dai
vari documenti, che alla fine di quella dinastia fosse già diffuso, tanto
che unopera pubblicata nella metà del dodicesimo secolo, comprende
un intero capitolo intitolato proprio Ba duan jin. Nel corso
della sua maggiore diffusione la tecnica del Ba duan jin,
si differenziò nelle due scuole del Nord e del Sud. La scuola del Nord,
chiamata anche Yue fei, dal nome del capostipite, è caratterizzata
da una maggiore complicatezza e difficoltà nella pratica, basata sulla
forza dellacciaio. Negli esercizi si usa molto la posizione
del cavaliere (mapu). Per questo motivo il Ba duan jin
al Nord venne anche chiamato Wu ba duan ( lett.: Gli
otto broccati del soldato). La scuola
del Sud, risalente secondo la tradizione a Liao Shichang, il grado di
difficoltà non è alto, la pratica è basata su morbidezza e flessibilità.
Negli esercizi si usa molto la posizione stante rilassata, perciò al Sud
il Ba duan jin è anche chiamato Wen ba duan, ossia
Gli otto broccati del letterato. Nel successivo sviluppo dello
stile meridionale di pratica, ci fu una nuova suddivisione
con la comparsa del Zuo shi ba duan jin (lett.:
Gli otto broccati nella posizione seduta), per cui loriginale
antico stile Wen ba duan prese anche il nome di Li ba
duan o Gli otto broccati in piedi. Gli otto broccati
praticati da seduti, divennero infine, dodici, per cui anche il nome si
adattò, e così vengono ancora descritti oggi: Shi er duan jin
cioè I dodici broccati. Gli otto broccati che qui tratto, ritengo siano gli originali,
quelli precedenti una vera e propria differenziazione di pratica, tra
nord e sud, anche se avendoli imparati da un Maestro del Nord della Cina,
in alcuni di loro già si nota una differenza nel grado di difficoltà
soprattutto nella posizione tenuta durante la pratica. Unaltra
caratteristica, non solo degli Otto broccati, ma di tantissime tecniche
di Qigong, è nella descrizione dei vari esercizi: infatti, come si è sempre
fatto nella storia cinese, i nomi degli esercizi originariamente vennero
creati come formule in versi, per aiutare la memorizzazione delle tecniche
e delle loro funzioni specifiche. Il contenuto di queste formule è cambiato
molte volte durante le diverse epoche. I nomi che utilizzo qui per descriverli
sono quelli risalenti allultima dinastia imperiale, utilizzati in
due volumi della fine dellottocento intitolati: Leducazione
scolastica per il corpo (1890) e La nuova introduzione alla
difesa della salute Mappa degli otto broccati (1898). Gli
stessi nomi vengono insegnati tuttora in Cina e sono quelli con
cui li ho conosciuti io. Perché
la tecnica si chiama Gli Otto Broccati ? La definizione
di broccati è stata creata per indicare una tecnica composta
da otto diversi esercizi, paragonati a fili di seta che tessuti
insieme danno, appunto, vita ad una forma composita, come ad un broccato. Le sue caratteristiche sono la semplicità delle posizioni e dei movimenti, oltre alla naturalezza del respiro. E una pratica molto utile per rafforzare il fisico (muscoli ed ossa), con ottimi effetti terapeutici. Il momento migliore per questa tecnica di Qigong è la
mattina prima di cominciare la giornata, ma può essere comunque praticata
in ogni momento, sempre però a distanza di almeno unora dai pasti.
Come per tutti gli esercizi di Qigong, anche questi andrebbero uniti alla
pratica respiratoria e ad un rilassamento completo
e vigile in tutto il corpo. Riguardo al luogo, se non è possibile
praticare allaperto, nel verde, è sempre bene scegliere un posto
tranquillo e sereno. E meglio non praticare quando si è in balia
di forti emozioni improvvise, sia negative che positive; in questi casi,
si può prima fare qualche esercizio di respirazione per lasciare andare
ogni forte coinvolgimento esterno. La respirazione è naturale, senza cercare di alterare
il ritmo personale del respiro. Questo diventerà automaticamente più lungo,
sottile e profondo, mano a amano che si procederà con la pratica. Il corpo
va tenuto completamente rilassato, anche nel massimo dello stiramento,
anzi, più si riesce ad essere rilassati e più lo stiramento sarà efficace. Elenco ed analisi degli otto esercizi: 1)
1-
Le due mani sostengono il cielo regolando il triplice riscaldatore Il nome originale,
risalente alla din. Song, era molto simile: Solleva i palmi delle
mani, per curare il triplice riscaldatore. In piedi, le braccia
lungo i fianchi con il palmo delle mani verso linterno. Inspirando
le braccia salgono davanti fin sopra la cima della testa, e il palmo delle
mani si rivolge verso lalto con le dita di una mano in direzione
e opposte alle corrispondenti dellaltra. Trattenendo il respiro
stirare tutto il corpo ed alzare la testa per guardare fisso il dorso
delle mani. Espirando rilassare tutto il corpo rimanendo con le braccia
in quella posizione. Mantenere la posizione e lo sguardo fisso per almeno
3 o 4 minuti, poi tornare nella posizione di partenza durante unespirazione. Questo esercizio
riequilibra la funzionalità del triplice riscaldatore, stimolando una
circolazione fluida del Qi allinterno del meridiano e regolando
tutti gli organi interni, connessi ai tre fuochi, da cuore
e polmoni in alto, fino allintestino e ai reni in basso. Inoltre
tonifica i muscoli delle braccia e aiuta a migliorare gli effetti di una
postura scorretta nella schiena. ----------------------------------- 2) 2- Aprire
larco a sinistra e a destra per mirare al bersaglio Il nome precedente,
mantenuto fino allinizio della din. Qing, era : Verso sinistra
il fegato, verso destra il polmone, posizionati come per lanciare un dardo.
In posizione mapu o passo del cavaliere (in piedi,
a gambe divaricate e flesse, con la schiena dritta). Le due braccia sono
incrociate davanti al petto e rilassate; si aprono e chiudono seguendo
qualche ciclo respiratorio. Poi la mano sinistra si apre verso sinistra,
e la mano destra tira la corda dellarco verso destra.
La testa è girata verso sinistra, lo sguardo è fisso sul bersaglio. Rimanere
in questa posizione per almeno due minuti; poi tornare con le braccia
rilassate davanti al petto. Ripetere lesercizio anche verso destra. Oltre a rinforzare
il fisico in generale, stirando i meridiani delle braccia e delle gambe,
per il lavoro che fa tutto il corpo, questo esercizio ha un ottimo effetto
sulla vista e sugli occhi, anche per limportanza che è data alla
concentrazione dello sguardo sul bersaglio. Come diceva il nome antico,
inoltre con la rotazione del busto verso sinistra viene evidenziato il
lavoro sul fegato (organo e sistema energetico), e gli occhi
sono
il fiore del fegato. Con la rotazione verso destra, invece,
secondo la tradizione, si lavora sul polmone. In effetti il lenfasi
è comunque posta sul torace, quindi su cuore e polmoni, migliorando la
circolazione del sangue e dellossigeno, ma forse questo è anche
legato al fatto che in un diverso modo di praticarlo, con uno scopo preciso,
anticamente e tuttora, si stira molto il pollice (punto di arrivo del
meridiano Polmone), insieme allindice (punto di partenza dellInt.
Crasso). --------------------------------- 3)
3- Armonizzare
milza e stomaco con lo stiramento singolo Il primo nome
di questo esercizio, cambiato molte volte prima di stabilizzarsi, era:
Est e Ovest si sostengono indipendentemente, così agisci per milza
e stomaco. In piedi, le mani sono davanti alladdome in posizione
ti bao shi (lett. portare in braccio, chiamata
anche abbracciare la palla), qui seguono naturalmente la respirazione.
La mano sinistra sale fino a superare la cima della testa, il palmo della
mano si gira rivolgendosi verso lalto, il braccio è teso affianco
allorecchio. Contemporaneamente la mano destra, con il palmo rivolto
verso il basso, gira dietro la schiena, poggiando il dorso sulla zona
dellagopunto mingmen (lett. porta del destino),
diametralmente opposto allombelico. Mantenere questa posizione per
almeno due minuti, poi scambiare le due mani ripetendo lesercizio. Qui leffetto
più evidente è al livello del sistema gastrico, e della milza. E
un esercizio che aiuta nella digestione, infatti un movimento molto simile
si usa anche nella pratica dei Sei Suoni per lavorare su stomaco
e milza, lì unito ad un suono che entra in risonanza con lo stesso sistema. ------------------------------------ 4) 4- I
cinque sforzi e le sette ferite guardano indietro[3] Il primo nome
che lo indicava era: Girati rispettivamente dalle due parti, così
da riequilibrare i tuoi sforzi e le tue ferite. Anche qui in nome
cambiò varie volte, indicando sempre più specificamente lo scopo riequilibrante
sia dal punto di vista fisico che emotivo e mentale. In piedi, le braccia
sono rilassate lungo i fianchi. Il palmo della mano sinistra si gira in
avanti, mentre quello della mano destra viene rivolto indietro; la testa
è girata verso sinistra, con gli occhi che guardano dietro. Rimanere così
per almeno due minuti e ripetere girando testa e mani anche dallaltra
parte. Questo esercizio
ha unazione molto profonda su uno degli otto meridiani straordinari,
il daimai o meridiano della cintura; serve per
rilassare tutto laddome, sbloccare la cistifellea ed aiutare chi
ha problemi digestivi, nelle donne, inoltre, agisce su problemi legati
al ciclo mestruale. Qualcuno lo sconsiglia nelle donne durante la gravidanza,
anche se io credo che in questo modo di praticarlo non dovrebbe essere
sconsigliato, mentre è bene evitarlo nel caso in cui la rotazione sia
fatta accentuando il movimento e lo sforzo. In questo caso, invece, leffetto
più visibile è un rilassamento completo del corpo della mente, ed un approfondirsi
e assottigliarsi della respirazione. ----------------------------------- 5) 5- Girare
la testa e ondeggiare la coda per rimuovere[4]
il fuoco dal cuore Qui il nome
è sempre rimasto simile: Ondeggia da capo a coda, per rimuovere
le malattie del cuore. In piedi, in posizione mapu[5],
con le mani leggermente appoggiate sulle cosce. Respirando naturalmente,
seguire il respiro girando la testa ed il bacino tutto intorno al centro,
contemporaneamente nella stessa direzione, prima verso sinistra poi verso
destra, mantenendo il dorso il più possibile eretto e la schiena ferma. E un
esercizio molto utile per lintera colonna vertebrale, e per scaricare
le tensioni accumulate al livello della testa e del torace. Rilassa la
mente, il torace, rinforzando il sistema respiratorio e circolatorio,
rafforzando anche lo stesso muscolo cardiaco. E ottimo anche per
sciogliere le anche e per qualunque problema degli organi genitali, coadiuvante
anche nei casi di tumore alla prostata o ad utero e ovaie. ------------------------------------ 6)
6- Le
due mani afferrano i piedi stirando reni e bacino Anche in questo caso il nome
è sempre stato simile, fin dallinizio: Afferra i piedi con
due le mani, per curare il tuo bacino. In piedi con le braccia lungo
i fianchi. Incrociare le dita delle mani con il palmo rivolto verso il
basso e sollevare in avanti le braccia fin sopra la testa. Scendere poi
lentamente flettendo il busto e mantenendo le gambe tese. Le mani spingono
49 volte verso il basso, molleggiando rilassati, per poi afferrare la
punta dei piedi sollevandola. Rimanere in questa posizione almeno cinque
minuti respirando naturalmente. Tornare su molto lentamente, srotolando
una vertebra per volta, flettendo prima le ginocchia. Questo è un
esercizio utilissimo per stirare i meridiani di reni e vescica urinaria,
e per risolvere i problemi collegati ad essi; ottimo per mal di reni e
mal di schiena in generale. Fa un ottimo lavoro anche sulla regolazione
dello yang, attraverso lo stiramento del meridiano Dumai (Vaso governatore). --------------------------------- 7)
7- Pugni
stretti e sguardo feroce aumentano la forza fisica[6] Il nome di
questa tecnica sembra che fosse completamente diverso, dava molta importanza
comunque alla forza fisica con unespressione più poetica non molto
chiara: Grandi e piccoli fino al cielo, per attraversare i propri
cinque organi. In piedi,
in posizione mapu, braccia lungo i fianchi e respiro naturale.
Inspirando le braccia salgono in avanti; chiudere i pugni e portarli ai
fianchi del bacino, con le dita chiuse verso lalto; poi un pugno
esce in avanti, girandolo con le dita verso il basso. Rimanere in questa
posizione per almeno due minuti prima di scambiare la posizione dei due
pugni. I piedi sono ben piantati a terra e tutta la muscolatura è tesa
e vibrante. Gli occhi sono fissi avanti, a 45° verso il basso, scaricando
lo sguardo feroce lontano a terra. Ottimo fatto in coppia,
dove una persona rimane in posizione facendo resistenza,mentre laltra
la spinge indietro. In questo
modo si accentua la circolazione energetica da tutto il corpo, verso mani
e occhi, che insieme fanno un lavoro di scarica a terra. Questo esercizio
è ottimo per tonificare tutti i muscoli ed unirli in un tuttuno
organico e compatto; utile per riscaldare tutto il corpo, disperdere lenergia
bloccata in un organo o muscolo. Rafforza il carattere, rilassa e scarica
il sistema Mente/Cuore, sciogliendo i blocchi emotivi, soprattutto la
rabbia e lansia. Da una nuova carica energetica, fresca e vitale,
il cui effetto si sente anche a distanza di tempo. -------------------------------- 8) 8- Con
la schiena ciondolare saltellando per eliminare tutte le malattie Il nome originale era: Ingoia la saliva, rafforza
il Qi, e fa che entrambe le mani saltellino libere. In piedi, con
le braccia lungo i fianchi ed il palmo delle mani rivolto verso linterno.
Le gambe sono tese. Tirare su i talloni inspirando. Rimanere un po
in questa posizione, come se si fosse appesi per la testa, poi salire
e scendere rispettivamente inspirando ed espirando per 49 volte. Continuare
poi a ciondolare con il corpo completamente rilassato, e le braccia che
dondolano avanti e indietro battendo anche le mani avanti; i piedi risollevano
e cadono liberamente sia avanti che dietro: sollevando i talloni il corpo
e le mani vanno indietro, tornando avanti quando i talloni cadono a terra
e si sollevano le punte dei piedi. La testa fa il movimento opposto a
tutto il resto del corpo per bilanciare il peso. Ripetere per qualche
minuto. Questo è ottimo
come esercizio finale per sciogliere e rilassare tutto il corpo, dalla
punta dei capelli fino alla pianta dei piedi. Si usa molto in Cina per
eliminare tutti i fattori patogeni, tutti i rifiuti e le sporcizie
ancora presenti nellintero organismo corpo respiro
mente, o riportati in superficie dagli esercizi precedenti, riattiva la
circolazione di sangue ed energia e stimola lallegria e la serenità.
1. Cao Jian,
Qigong daolun, Gaodeng jiaoyu chubanshe, Beijing 1989 2. Cho Tahung,
Esercizi terapeutici cinesi, Red edizioni, Como 1987 3. DAnnibale
P., Greco F., Ming W.C.Y., Antichi Segreti di Guarigione Taoista,
Nuova Ipsa Editore, Palermo 1995 4. Hoizey
D., Storia della Medicina Cinese dalle origini ai nostri giorni,
Raffaello Cortina editore, Milano 1990 5. Lam Kam
Chuen, La via del Qigong, larte cinese della forza e dellenergia,
Red edizioni, Como 1996 6. Ma Jiren,
Shiyong zhongyi qigong xue, Shanghai kexue jishu chubanshe, Shanghai
1992 7. Song Tianbin,
Zhongyi qigong xue, Renmin weisheng chubanshe, Beijing 1994 [1]
Le informazioni storiche sono tutte tratte da: Ma Jiren, Shiyong
zhongyi qigong xue, Shanghai kexue jishu chubanshe, Shanghai
1992. [2]
Canone Taoista, Il "Canone taoista", una collezione letteraria
di 1120 volumi, contiene virtualmente tutti i testi antichi associati
con il Qigong, incluso uno, specificatamente dedicato al soggetto:
il "Classico del daoyin". Il testo fu probabilmente compilato
intorno al 1145 d.C., quando fu menzionato per la prima volta in
un riferimento bibliografico. Gli esercizi in esso, tuttavia, risalgono
alla fine del sesto secolo. I metodi descritti coincidono notevolmente
con esercizi e meditazioni di Qigong tuttora insegnati in Cina.
Anche lo scopo del Qigong è rimasto lo stesso. [3] wu lao qi shang. Il nome Cinque sforzi
e sette ferite, indica le infermità e le malattie, o semplicemente
gli sforzi eccessivi e le cause di deterioramento degli organi interni,
della costituzione e della mentalità dellindividuo. [4] rimuovere, qui la parola indica, in cinese,
anche la diffusione in tutti gli organi interni. [5] mapu, vedi secondo esercizio. [6] forza fisica, letteralmente significa anche:
la potenza del Qi.
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